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Bomboniera il cuore in tasca

Novità
Bomboniera il cuore in tasca
Fatto a manoSud del Mondo
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Cod.
rvbom1410
Quantità

Originale Bomboniera solidale con portachiavi a forma di cuore in legno di ulivo, realizzto in  Palestina/Israele dalle artigiane e dagli artigiani del progetto HOLY LAND , e confezionato con sacchettino doppia tasca in Juta, realizzati in Bangladesh dagli artigiani e dalle artigiane del progetto CORR

MaterialiLegno
Tipologia oggettoSacchetto, Cuore, Portachiave
Descrizione

BOMBONIERA IL CUORE IN TASCA

MATERIALI E PROGETTI

PORTA CHIAVI IN LEGNO DI ULIVO cm 4,5 X 5 circa / DIMENSIONI: Sacchettino doppia tasca in juta 7 x12 cm (chiuso) 14 x 12 cm (aperto)

PORTACHIAVI IN LEGNO DI ULIVO - PROGETTO HOLY LAND - PAESE PALESINA/ISRAELE
Holy Land - Una lunga tradizione rischia di scomparire
La Cooperativa Holy Land venne fondata nel 1981 per contrastare il deterioramento dell’artigianato locale causato dall’occupazione.
Paese: Palestina - Fondazione: 1981
Persone coinvolte: 900 artigiani
Una lunga tradizione rischia di scomparire
Per millenni i pellegrini cristiani, musulmani ed ebrei sono andati in Terra Santa. Il loro desiderio di portare con sé un ricordo della loro visita, nei secoli ha incoraggiato e sostenuto le tradizioni locali d’artigianato, come la lavorazione del legno d’olivo per creare oggetti religiosi. L’industria artigianale è stata trasmessa di generazione in generazione, è fortemente radicata nella società e nella cultura palestinese ed è una parte cruciale dell’identità e dell’espressione artistica palestinese. Nella area di Betlemme e nelle due cittadine confinanti di Beit Sahour e Beit Jala i manufatti artigianali sono in pericolo crescente. Gli artigiani non riescono più a sopravvivere e molti stanno cercando di emigrare all’estero alla ricerca di una vita migliore. L’industria artigianale nell’area di Betlemme rischia di scomparire. I motivi della crisi dell`artigianato sono molteplici: la costante agitazione politica, il risultante declino del turismo, e le difficoltà economiche derivanti dall’occupazione..
Dai negozi locali al Commercio Equo e Solidale
La Cooperativa Holy Land venne fondata nel 1981 per contrastare il deterioramento  dell’artigianato locale causato dall’occupazione. Durante i primi anni, la cooperativa concentrava i suoi sforzi sulla creazione e sull’espansione dei suoi negozi, come strumento vitale per sostenere i soci e i proprietari di piccoli laboratori durante le stagioni turistiche meno redditizie. Attualmente, a causa del basso numero di pellegrini che visitano la regione e della bassissima produzione di prodotti artigianali, i proprietari dei laboratori non riescono più ad assicurarsi un reddito sufficiente a sostenere le loro famiglie. Holy Land sta cercando di aprirsi sempre più al mercato internazionale, grazie anche al Commercio Equo e Solidale. E` la prima organizzazione palestinese ad essere socia di Wfto. 
Superare le discriminazioni
I principi del Commercio Equo e Solidale prevedono che tutti gli artigiani vengano trattati equamente, indipendentemente da religione, razza o genere. In concreto, questo significa che Holy Land non favorisce un particolare laboratorio semplicemente perché gli artigiani sono cristiani o musulmani. Nelle comunità più tradizionali il ruolo delle donne è solitamente visto come limitato alla sfera domestica, ma le difficoltà economiche crescenti hanno fatto sì che le donne lavorino fuori casa. Grazie a Holy Land le donne vengono remunerate quanto gli uomini, situazione piuttosto rara in un contesto in cui vi sono forti disuguaglianze. Come affermano loro: “Lavorare insieme per pubblicizzare, produrre e vendere i nostri prodotti ci aiuta a superare questo tipo di discriminazione endemica tra cristiani e musulmani, tra uomini e donne”. 

SACCHETTINO IN JUTA REALIZZATO DAGLI ARTIGIANI DI COOR IN BANGLADESH.
CORR-The Jute Works. Corr oggi lavora per organizzare il lavoro delle donne nelle zone rurali del Bangladesh e migliorare la loro condizione sociale ed economica con la formazione, la consapevolezza e il reddito proveniente dal fair trade.
Corr era in origine un programma rivolto alle vedove e alle altre donne colpite dalla guerra nelle aree rurali: attraverso la lavorazione della juta nelle proprie case, le donne potevano garantirsi un’attività economica compatibile con le proprie necessità famigliari. Corr si occupava di trovare un mercato per i prodotti delle artigiane, attraverso il commercio equo e solidale.
Informazioni brevi
Paese: Bangladesh
Fondazione: 1973
Coinvolge: 4.500 artigiane
Web: www.cjwbd.com
Valutazione Etica
Corr fornisce alle artigiane una solida e continua assistenza in vari campi e la rappresentanza nella gestione dell’organizzazione. Il processo di miglioramento si concentra sulla capacità della struttura di tutelare le produttrici dai cali negli ordini e sul bilanciamento dei salari rispetto ai ruoli ricoperti, fermo restando la grande trasparenza della struttura e il suo valore etico nel contesto del Bangladesh.

CONFETTI PROVENIENTI DA PROGETTI VARI DI COMMERCIO EQUO - VARIE TIPOLOGIE
Confetti con zucchero di canna proveniente dal progetto Coopecanera del Costa Rica e amido di tapioca proveniente dal progetto Camari dall`Ecuador
- Confetti con mandorle non pelate dalla Palestina del progetto PARC (Organizzazione non profit che opera per lo sviluppo rurale, con particolare attenzione alla tutela dei diritti delle donne), cacao del progetto CONACADO dalla Rep. Domenicana e zucchero di canna dei progetti COOPEAGRI e COOPECANERA dal Costa Rica
- Confetti al cioccolato fondente con cacao del progetto CONACADO dalla Rep. Domenicana e zucchero di canna dei progetti COOPEAGRI e COOPECANERA dal Costa Rica.

ALTRI MATERIALI
Nastro di raso e organza, rafia naturale - Fiori secchi (spighe)
fascetta in carta paglia riciclata
Pergamena descrittiva progetti sostenuti in cara paglia riciclata

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