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Sacchettino Ahmadabad cotone ricamato

Sacchettino Ahmadabad cotone ricamato
Fatto a manoSud del Mondo
EURO
7.50
IVA incl.
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Cod.
rv28627
Quantità

Sacchettino Ahmadabad cotone ricamato

 
Dimensioni; dia 7cm h 10cm
 
  • Ricamato a mano da gruppi di donne svantaggiate
  • Preziosa ed elegante
  • Perfetta per le nozze o la nascita di una bimba

Un sacchetto portaconfetti pregiato, interamente ricamato a mano con la tradizionale tecnica indiana del mirror work che impreziosisce il manufatto inglobando nel ricamo tanti piccoli specchietti. Contiene 5 confetti comodamente, eventualmente anche di più se usato come sacchetto da riempire nella confettata del ricevimento.

MaterialiTessuto
Tipologia oggettoSacchetto
Tipologia artigianatoSacchetti, sacchettini, borse
Descrizione

Progetto  St.Mary Mahila

 
Home » St.Mary Mahila
 

Paese: India

Fondazione: 1970

Prodotto: prodotti tessili, cotone ricamato

Persone coinvolte: circa 500 donne

Valore protetto/impegno: empowerment femminile, sviluppo delle comunità

Segni particolari:

St. Mary’s Mahila Shikshan Kendra è un’organizzazione impegnata nel sostegno alle donne economicamente e socialmente emarginate nella zona di Gomtipur, una delle baraccopoli di Ahmedabad.

Motto / mission:

“Viviamo, identifichiamo e lavoriamo con le fasce più povere della società, al fine di riportarle al loro giusto posto nella società” (dal sito di St. Mary’s Mahila)

 
Come nasce

St Mary’s Mahila Shikshan Kendra ha sede in una delle baraccopoli di Ahmedabad, nello stato federato di Gujarat, in India. Le sue origini risalgono già al 1954, quando un gruppo di suore domenicane spagnole la fondarono prima come ospedale e poi come collegio. Il progetto St. Mary’s come è conosciuto oggi prese avvio nel 1970. In quell’anno una suora, suor Lucia, che da bambina si divertiva a ricamare in Spagna, conseguì il diploma ad Ahmedabad e continuò a tenere dei corsi: il pomeriggio per le donne, poi per le scolaresche, e la sera per i ragazzi più grandi. Col tempo, e con il supporto di Oxfam, l’edificio dove si tenevano i corsi venne allestito per fornire locali per la produzione, la sartoria e la formazione, e già nel 1972 il gruppo iniziò la produzione per l’esportazione.

Ahmedabad è sempre stata famosa per i suoi tessuti e negli anni ’50 contava in zona ben 17 mulini. Tuttavia, i cambiamenti nelle sovvenzioni governative hanno fatto sì che la maggior parte di questi mulini chiudessero negli anni ’80, lasciandone solo 2. Le fabbriche più piccole, meno regolamentate, sono state sostituite e questo ha portato a un calo dei salari e dell’occupazione. In questo contesto St Mary’s ha dato opportunità a numerose donne in cerca di lavoro, al punto che il gruppo è arrivato a includere circa 450 persone. Le donne, oltre a rivendicare il diritto ad un lavoro salariato, sono riuscite ad affermare anche la propria posizione ed il proprio status di donna, sia all’interno della famiglia che nella comunità.

 
 
 
Com’è oggi

Si stima che ad oggi nella città indiana vivano più di tre milioni di persone, la maggior parte lavoratori senza terra, immigrati in cerca di lavoro, dai remoti villaggi del Saurashtra, del Rajasthan e del Gujarat. Quotidianamente una media di 72 famiglie ingrossa le fila degli immigrati di Ahmedabad e, in particolare, delle 36 baraccopoli di periferia. Il termine “migrazione”, nella maggior parte dei casi, non va però di pari passo con “perdita di identità”: gli immigrati di Ahmedabad, infatti, conservano i propri costumi e la propria lingua.
In questo contesto St. Mary’s Mahila Shikshan Kendra mira a dare il massimo dell’occupazione con un giusto salario alle donne appartenenti a diversi gruppi sociali, culturali e religiosi. Uno dei risultati del lavorare insieme come gruppo è il legame naturale che si crea tra le lavoratrici.
St. Mary’s Mahila si concentra principalmente sul ricamo a mano in cotone. Usando l’arte artigiana del luogo, queste donne immigrate producono ricami a specchio di alta qualità con disegni e colori tradizionali.

 
Come lavora
 

Sostenibilità sociale

 
 

Quasi 50.000 persone popolano ormai lo slum di Gomtipur. In quest’area, come si è detto, nel 1954 le suore domenicane avviarono un dispensario igienico e, due anni più tardi, eressero un piccolo ospedale con sei posti letto, attuale sede del St. Mary’s Nursing Home, mentre nel 1961 venne realizzata la struttura di quello che oggi è l’ospedale delle gestanti. La Nursing Home oggi ha la funzione di centro educativo per le donne (Mother and Child Care Programme) e prevede un piano di formazione per la pianificazione delle famiglie. Presso l’ospedale, oltre alle gestanti, vengono curati casi di anemia, malaria, scabbia, tubercolosi, ecc.

Sostenibilità economica

All’interno di St. Mary’s Mahila si cerca di far crescere nei lavoratori un profondo senso di autostima, permettendo loro di lavorare sodo e di guadagnare un salario senza alcuna traccia di umiliante pietà o condiscendenza, portandoli così in contatto con la propria fondamentale dignità umana. Oltre al loro salario legittimo, tutti i profitti eccedenti o i dividendi sono condivisi con tutte le donne.

 
 
 
Cosa crea/produce
 

Oggi St. Mary’s dà lavoro a quasi 500 donne che producono borse di differenti fogge e funzioni (per la spesa, beauty case, borsette), zaini, sandali, coperte e set coordinati di lenzuola, gonne, federe per cuscini, cassette delle lettere, borse, portamonete, copriletti, tovaglie e decorazioni natalizie.

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